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Il commercio relativo all'approvvigionamento idrico sta registrando un boom. Ma è giusto che uno Stato che non è in grado di adempiere al compito dell'approvvigionamento idrico lasci il campo a offerenti privati?
Nel mondo 1.1 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua potabile pulita. Il fabbisogno aumenterà ancora in futuro. Grandi gruppi privati francesi come Vivendi Envirenment, Suez Lyonnaise e il gruppo energetico tedesco RWE riforniscono in tutto il mondo circa 360 milioni di persone di acqua potabile. Le prospettive commerciali del settore sono evidentemente molto buone. Le aziende calcolano tassi di crescita annuali a due cifre
Lasciare l'acqua ai privati?
Gli affari registrano un boom e allo stesso tempo esplode anche la paura di lasciare ai privati l'acqua sempre più scarsa a livello mondiale. Cosa succederebbe se la privatizzazione fallisse? Le conseguenze sono drammatiche.
Dall'altro lato le aziende idriche pubbliche sono uno stato talmente desolato che oltre il 50% dell'acqua va perso a causa delle tubazioni non ermetiche (ad esempio in Messico). Lì gli enti pubblici hanno evidentemente fallito con gravi conseguenze. Mancanza di investimenti, mancanza di know-how, contabilità caotica sono le cause di questa catastrofe.
Politica economica della Banca Mondiale
Politica economica della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale favoriscono l'affare delle privatizzazioni. I fondi concessi ai paesi in via di sviluppo vengono vincolati alla privatizzazione dei servizi pubblici. Ciò può anche funzionare, come dimostra l'esempio del Gabon. Nel 1997 Vivendi ha rilevato nel Gabon la maggioranza dell'azienda energetica ed idrica statale. Nel frattempo Vivendi ha investito 125 milioni di euro nell'espansione, il numero dei clienti serviti dalla rete idrica è aumentato del 26% e contemporaneamente il prezzo dell'acqua è sceso del 17%.
Altri esempi come la Bolivia mostrano invece il totale fallimento della privatizzazione. Il gruppo statunitense Bechtel ha rilevato l'azienda idrica a Cochabamba e ha raddoppiato il prezzo dell'acqua. La conseguenza sono state rivolte sanguinose nelle strade. Bechtel si è quindi ritirato e l'approvvigionamento idrico da allora è curato da una cooperativa ed è in uno stato miserabile.
Lo scontro tra pubblico e privato per l’accesso all’acqua
Al momento è in atto uno scontro di cui l’opinione pubblica parla poco. Da un lato, il mercato dell’acqua è messo sotto pressione dall’industria, da società di investimento e dalle banche. Dall’altro lato, la società civile rivendica il diritto all’acqua come bene comune, opponendosi alla privatizzazione da parte della Banca Mondiale e delle multinazionali.
Staremo a vedere quali saranno gli sviluppi nella privatizzazione dell’approvvigionamento idrico. In alcuni Paesi la privatizzazione del mercato dell’acqua costituisce un reato, altri hanno deciso di consentire l’accesso alle aziende private.
In Svizzera le aziende idriche private esistono da sempre e svolgono benissimo il loro compito.